Domenica 29 dicembre alle ore 11.00 presso la Sezione storico-artistica del Museo Civico di Rieti (piazza Vittorio
Emanuele II), in sintonia con le festività natalizie, si terrà la visita tematica dal titolo “Storia e tradizione del
Santo Bambino”.
L’appuntamento è presso la biglietteria del Museo. L’attività, della durata di circa 1 ora, è gratuita mentre
l’ingresso al Museo ha il costo di 4€. L’evento sarà presentato dalla direttrice del Museo, Francesca Lezzi, e la
visita sarà curata da Gianni Petrongari.
Di seguito una presentazione dell’appuntamento a cura della direttrice Francesca Lezzi
Il percorso mette a fuoco l’immagine del Cristo bambino rappresentata nelle opere del Museo e conduce il
visitatore alla scoperta e alla riflessione sulla figura di Gesù, vista non solo sotto la prospettiva religiosa e
spirituale, ma anche artistica e iconografica, contestualizzandola nella storia e nella tradizione popolare della
città. Una figura che, a partire dall’arte medievale, fu esaltata e arricchita di simboli e attributi che nel loro
insieme costituiscono un vero e proprio linguaggio, una narrazione per immagini, spesso l’unico registro
accessibile per chi non sapeva leggere. Sono così rappresentati i due fondamentali misteri dell’incarnazione e
della manifestazione di Dio, che nella tradizione popolare si concretizzano nei momenti del Natale e dell’Epifania.
Strettamente legata all’immagine di Cristo Bambino, si inserisce l’immagine di Maria, che viene quasi sempre
rappresentata nell’atto di allattare suo Figlio, tanto da aver dato origine ad una costante iconografica che prende
il nome di “Madonna del latte”, meglio conosciuta come la “Virgo lactans”. All’interno della Sezione Storico-
Artistica del Museo civico di Rieti sono esposte molte raffigurazioni relative alla Madonna del latte, databili
trailXIVeilXVIIsecolo,senza dubbio il periodo di maggior diffusione di questa singolare iconografia mariana,
favorita certamente da una forte ripresa a quei tempi della devozione alla Vergine, ad opera soprattutto degli
ordini mendicanti come i francescani e i domenicani.
È tuttavia da ricordare che il culto per l’immagine singola di Gesù Bambino, rappresentato in forma autonoma
rispettoallafiguradiMaria,siaffermagiàapartiredalMedioevoedèpresentesianellaelaborazioneteologica,sia nella
rappresentazione iconografica. Una tradizione che nasce dal rinnovarsi di una antica usanza popolare espressa
proprio in occasione delle festività natalizie, che in questo periodo invitavano alla devozione e al culto di Dio che
si fauomo, piccolo bambino, esponendo nelle chiese o nelle case private, piccole immagini di Gesù Bambino.
Questa l’idea che sta alla base della rappresentazione del presepe.
Nella storia dell’arte le iconografie sono molteplici e come sempre una rappresentazione trasmette un messaggio
complesso, stratificato, che necessita di essere dipanato. Attraverso le opere conservate in Museo, vedremo come
l’iconografia scelta di volta in volta dagli artisti porti messaggi diversi, leggibili negli occhi di chi sa guardare. Gianna Petrongari è nata e vive a Rieti. Laureata in Sociologia, da circa 20 anni si occupa di storia locale con uno
spiccato interesse per il territorio della Sabina. È in forze al Museo Civico di Rieti, dove cura aspetti di ricerca storica e
divulgazione del patrimonio promuovendo visite tematiche a partire dalle opere del Museo. Tra i suoi interessi specifici
si devono annoverare gli studi di cartografia storica e storia e tradizioni di alcuni paesi della Sabina Reatina, argomento
quest’ultimo che l’ha portata alla pubblicazione di alcuni volumi tra cui “Poggio Fidoni, la terra dei figli di Ugone”,
“Testimonianze silenziose”, “Colli sul Velino. Storia e tradizioni popolari dei collani”, “Mons Sanctus Johannes. Mille
anni di storia, tradizioni e natura”.