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Il Museo di Palazzo Doebbing di Sutri, sorto all’interno della suggestiva ex sede vescovile, riapre le
sue porte. La struttura, che da sola vale una visita, ha visto l’alternarsi di una serie di mostre dal
grandissimo valore artistico e culturale. “Donna, vita, libertà” è la nuova esposizione che verrà
inaugurata domenica 17 dicembre 2023, alle ore 18.00.
La mostra è organizzata dalla società Archeoares, con la curatela del direttore Pietro Paolo
Lateano. Inoltre è realizzata grazie al supporto del Comune di Sutri e con il patrocinio di Amnesty
International – Italia.
“Donna, vita, libertà” nasce da un’idea dell’Associazione di volontariato Pizzicarms che, da circa 15
anni, è attiva nel campo della difesa dei diritti umani. L’Associazione, a tutela dei soggetti
maggiormente vulnerabili, è presieduta dal giornalista, scrittore e documentarista Giuseppe
Carrisi. L’esposizione affronta, infatti, la tematica dei diritti negati alle donne iraniane, in linea con
le proteste successive alla morte di Mahsa Amini, arrestata a causa della mancata osservanza della
legge sull’obbligo del velo e deceduta, poi, in circostante sospette.
La prima sezione comprende opere di Lorenzo Mattotti, artista poliedrico che spazia tra fumetto,
pittura, illustrazione e cinema d’animazione, e di Gianluca Costantini, disegnatore attivista che
combatte le sue battaglie attraverso la sua arte. Continua con le opere delle iraniane Majid Bita,
Hanieh Ghashshaei e Melika Saeeda, di Antonio Amato, nato a Messina, e di Marjan Vafaeian,
nata a Teheran. Di origini parigine, poi, è Niknaz Khalouzadeh. Alla lista si sommano Roshi
Rouzbehani, un’illustratrice iraniana che vive a Londra, e Syd Fini, anch’esso nato in Iran. E ancora,
brilla Ugo Panella che iniziò la sua lunga carriera come fotogiornalista. Si ammirano, inoltre, le
creazioni di Zeynab Nikche.
Il percorso prosegue con un’altra sezione composta da Stefano Cianti e la sua “La libertà negli
occhi”, con Simona Benetti che espone “Azada” e con Rita Sargenti che presenta “Violazione”. “Il
Velo”, invece, è l’opera firmata Antonella Rossano, e “Segni di libertà” quella di Massimo
Andreani. Si aggiunge, poi, Xenia Miranda, nata in Colombia, e Stefano Todini, dalla vicina
Tarquinia.
La mostra presenta, inoltre, anche un’ulteriore sezione che include le opere di Aurelio Bruni: egli
denuncia la repressione sociale e morale che molte donne sono costrette a subire. Luigi Fondi
invita al percorso di emancipazione femminile, nonché all’antidoto per non ridursi come i
manichini che popolano i suoi quadri. E ancora, Riccardo Sanna parla di una “porta”, di un varco,
un’apertura verso un futuro ignoto ma auspicalmente migliore. Ilaria Castellani Perelli ci mette in
guardia dal pericolo delle “distorsioni” della mente, mentre Massimo Federici racconta il bisogno
di sentirsi vivi, liberi e pensanti. Gianpiero Nucciarelli dedica l’intera serie alle donne e ai loro
corpi divenuti strumento di protesta; Giuseppe Rossi, invece, chiama in causa anche la Resistenza.

Se Dariush Sangelaji indaga la vita attraverso la regola geometrica, Adrian Zamic crea opere d’arte
tramite materiale di scarto. Chiude la visione ottimistica e fiduciosa di Ludovica Iuè.
La mostra temporanea, in corso fino al 25 febbraio, è accompagnata, come sempre, dalla
fascinosa sezione permanente di Arte Sacra e Arte Antica. In tal senso, brilla l’Efebo, la statuetta
in bronzo del I sec d.C., nonché il simbolo indiscusso di Sutri.
Il museo di Palazzo Doebbing sarà aperto da giovedì a domenica, dalle ore 10:00 alle ore 13:00 e
dalle ore 15:00 alle ore 18:00. Inoltre, nel periodo natalizio, resterà visitabile tutti i giorni dal 26
dicembre al 7 gennaio. È anche possibile acquistare in anticipo i biglietti online tramite il sito
archeoares.it

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Dir. artistica Emanuela Petroni
Salve, posso esserti utile ?