Corsi e Laboratori GRATUITI che ANIME di CARTA propone
Corsi gratuiti di teatro per bambini, ragazzi, adulti e anziani e anche per disabili, sordomuti, non vedenti, down…
…e poi anche …
Laboratori di arte
Laboratori di cinema
Laboratori di scenografia e allestimento scenico
Laboratori di poesia
Laboratori di scrittura creativa
Laboratori di teatro
per info e per prenotarsi tel. 3202217420
LABORATORI gratuiti di TEATRO e CORSI gratuiti di RECITAZIONE cinematografica in SABINA
Partecipa
ai Laboratori gratuiti di TEATRO
e ai Corsi gratuiti di RECITAZIONE cinematografica
in SABINA dal 10 al 16 Luglio
in occasione del Festival Internazionale “SABINA Music & Camping – WOODSTOCK a Montasola” a Rieti
– per iscriversi GRATUITAMENTE è necessario mandare sms con richiesta di partecipazione al 3202217420 –
– La regista Emanuela Petroni negli anni passati ha tenuto molti laboratori sperimentando nuove teorie e tecniche di recitazione — i laboratori sono stati fatti a Roma e in vari paesi e città del Lazio, a Firenze, a Bologna, a Milano, a Verona, a Venezia, a Bari, a Palermo, ad Olbia, a Parigi, a Madrid, a Londra e in alcuni paesi America Latina
– Il laboratorio vuole essere innanzitutto una palestra dell’artista (musicisti, attori, danzatori, cantanti, poeti, pittori, scultori, artigiani…), un momento di studio dove poter approfondire i propri mezzi espressivi, vocali e corporei, all’interno di un gruppo di lavoro
– Inoltre il laboratorio si rivela un’ottima occasione per socializzare, per divertirsi e per conoscere nuovi artisti
e reclutare musicisti, attori, ballerini e assistenti per i lavori futuri, per spettacoli e per vari film.
Con i laboratori e i corsi che teniamo non arriviamo ad acquisire ma a scoprire, a risvegliare la realtà espressiva dell’uomo nella sua ambivalenza fisica e mentale, ad unire il movimento corporeo e vocale alle necessità interiore che lo anima, a bruciare il nostro sapere per accedere alla trasparenza del TUTTO –
Iniziamo dal silenzio e dall’ascolto e poi giungiamo alla parola –
Si tratta di un viaggio creativo attraverso l’espressione corporea e la trasformazione continua –
Il laboratorio porta a considerare come elementi di studio :
– il respiro, il riscaldamento e il rilassamento
– la camminata, la corsa e la danza
– l’equilibrio, la coordinazione, il movimento, l’acrobazia e la trasformazione
– la presenza fisica e mentale
– l’impulso e l’emozione
– il corpo, lo spazio e la coralità
– i suoni e i colori
– gli esseri animali e la natura
– la maschera e l’essenza
– l’improvvisazione e l’interpretazione
– la costruzione del personaggio e lo studio del testo
– la costruzione dei costumi e della scenografia
— attraverso:
– esercizi di respirazione, rilassamento, equilibrio statico ed in movimento
– esercizi per la tensione
– esercizi di ginnastica individuali e di gruppo
– esercizi dalla mimica e gestualità
– esercizi di movimento nello spazio
– esercizi di lettura in base al ruolo ed esercizi d’improvvisazione individuali e di gruppo —
Ogni fine laboratorio prevede la realizzazione di uno SPETTACOLO teatrale
e ogni corso di recitazione cinematografica prevede la realizzazione di di un VIDEO e un CORTOMETRAGGIO
Periodicamente ANIME di CARTA offre full immersion teatrali e corsi di recitazione cinematografica a contatto con la natura in varie parti d’Italia –
– per iscriversi gratuitamente è necessario mandare sms con richiesta di partecipazione al 3202217420
Laboratorio su Shakespeare e il Sogno di una Notte…
LABORATORIO TEATRALE
con Messinscena FINALE del testo
“Sogno di una notte
di mezza estate”di W. Shakespeare
traduzione, adattamento e regia di Emanuela Petroni
Breve presentazione e spiegazione dell’opera:
Opera scritta tra 1595 e 1596, pubblicata nel 1600
Quest’opera brillante di Shakespeare racchiude in se un maturo senso composito e articolato; e una capacità di convogliare la varietà e la multilateralità stessa della vita attraverso stupefacenti dosaggi e fusioni d’intrecci e di fonti letterarie e oniriche-fantasiose.
In quest’opera colpisce particolarmente l’incanto fantastico notturno-lunare e l’energia dei personaggi che entrano in contatto tra di loro per unirsi e dar vita con la loro forza ad un gruppo solido e mbattibile.
Il pretesto della scrittura di questa commedia è stata molto probabilmente un’occasione di nozze tra personaggi d’alto rango (il matrimonio del conte di Derby, celebrato, nel 1595, con grande sfarzo alla corte di Elisabetta).
Interessante l’ipotesi basata sull’idea di accostamento fra Titania (regina delle fate, nelle commedia) e la regina Elisabetta.
Interessante anche il riferimento alla festa di “mezza estate” (calcolando una lunga estate che comprendeva anche la primavera)e al midsummer day, vale a dire la festa del solstizio dell’estate, particolarmente sentita come magica sospensione, festa di transizione e rinnovamento, tra fantomatiche, strane apparizioni notturne e finale riaffermazione solare.
Quest’opera risulta ricca di una vasta e originale fonte di tradizioni folkloristiche, di superstizioni e figure medievali di cui Shakespeare si serve con dovute filtrazione rinascimentale.
La magica notte di un sogno di mezza estate risulta, in quest’opera, come una notte popolata nel bosco, fitto spazio di smarrimenti fisici e mentali, di mistero e di dilatazione, e proiezioni abnormi di pensieri, paure e desideri, luogo dell’inconscio, d’invisibili presenze, di fate e folletti, di spiritelli maliziosi punzecchianti e burloni che alla fine si uniscono in un gioco di ruoli fino ad arrivare all’affermazione finale dell’armonia del gruppo.
Tra intrighi, gelosie e uso di filtri magici, l’amore fa da padrone in questo oscuro e immaginario mondo incantato, di cui è sovrano il generoso, ma anche deciso e ostinato Oberon, e sua consorte (con la quale è in litigio perché lei non vuole cedergli un ragazzino che egli vorrebbe come paggio nel suo seguito), Titania, splendida raffigurazione di una femminilità forte e tenera.
Vi è costante simbiosi con riferimenti classico-mitologici … un bosco visto come una grande società che pian piano prende vita e cresce ogni giorno di più con l’aiuto di grandi persone (visti come imprenditori) che affermano la loro intraprendenza.
L’etereo e burlone Puck, che si diverte a far andare le cose alla rovescia, è il messaggero velocissimo di Oberon ; che rappresenta l’intraprendenza fatta persona, rispecchia tutto il livello dei sentimenti e delle passioni umane: lavoro servizievole e alti riconoscimenti, fughe e peripezie d’amore, contrasti tra figli ribelli e severi genitori , fughe, equivoci e finali riconoscimenti e smascheramenti.
Egeo, appunto, il padre padrone, vuole che sua figlia Ermia sposi Demetrio; ma lei ama Lisandro, e con lui fugge nel bosco…il luogo verso cui tutto converge.
Ma viene inseguita da Demetrio.
Parallelamente, di Demetrio e innamorata Elena, che gli corre dietro verso il bosco.
Alla fine prevale la lealtà e il premio donato a chi realmente vale e a chi si fa valere all’interno di un bosco pieno d’insidie. Il premio è il riconoscimento.
A prevalere sono le splendide e poetiche parole di Shakespeare e la vivacità scenica.
E non si tratta soltanto di simmetrici giochi linguistici nè drammaturgici, ma di uno studio vero e proprio che porta ad una viva metafora e ad un’accesa dialettica sulla stessa condizione umana nella quale si osanna l’amore come dolcezza, bellezza, schiettezza, ma anche intrigante sconvolgimento, labirintica ambiguità, che alla fine causerebbe solo confusione e rovinosi effetti se non intervenisse, ad integrarlo, un potere giusto e illuminato, un superiore livello etico, morale e civile che è quello dell’impegno nel lavoro, e nella vita sana all’interno di una grande società.
Che in questo caso è quello rappresentato dalla coppia eroica di Teseo, duca di Atene,e Ippolita, regina delle amazzoni, che fanno da esempio a tutti, con grande eleganza, stile e con raffinato gusto, come unico esempio del giusto equilibrio e della legalizzazione degli impulsi passionali e dirompenti.(Come il capo di una grande azienza)
Ma c’è qualcosa di ancor più geniale in questa commedia ed è l’introduzione di un quarto elemento, quello della comicità di un gruppo di lavoratori che s’improvvisano attori, con perfetto capovolgimento e poi finale reintegrazione rispetto sia al livello alto e nobile (Teseo e Ippolita) che a quello delle peripezie romantiche dell’amore.
Nella comicità di questo gruppo di lavoratori c’è un grande realismo dato dal linguaggio che designa il gruppo stesso guidato dal capo tessitore Botton, che, volendo onorare l’arte e guadagnare un po’ più soldi, preparano un loro spettacolo. Insieme a tutti gli altri personaggi capitano anche questi lavoratori nel bosco; dove tutti gli elementi della natura e i livelli s’incontrano e s’intrecciano.
A far da trait-d’union è, naturalmente, Puck, l’invisibile, malizioso folletto; che fra distrazioni ed equivoci, sparge un magico succo sugli occhi della bella Titania affinchè s’innamori, al suo risveglio, del primo essere vivente che possa incontrare.
E l’essere di cui Titania s’innamora sarà proprio il lavoratore Botton, umile tessitore, improvvisato attore, cui l’inesauribile Puck ha nel frattempo imposto per magia una testa d’animale per far ridere gli spettatori.
Il tutto si scioglierà, comunque, in modo per tutti soddisfacente. Incanti ed equivoci vengono dissipati. Le correlate simmetrie si ricompongono. Gli amori si regolarizzano in una serie di matrimoni: Teseo con Ippolita, Lisandro con Ermia, Demetrio con Elena.
E i lavoratori s’improvviseranno attori dando la loro grottesca recita, facendo divertire tutti.
(interessante studio di metateatro – teatro nel teatro)
Ma quello che resta è quell’alone d’incanto, di notturna magia nel bosco, in cui tutto e tutti son rimasti per qualche tempo immersi: un invisibile alone, ma non meno vero e reale del banale e classico lieto fine.
Un senso fiabesco e favoloso rimarrà in tutti noi , un senso d’inquietudine onirica sconvolgerà gli spettatori: suoni, voci, sussurri, magie, danze e silenzi, movimenti armoniosi, luci e oscurità.
Per questo progetto sono richieste un minimo di 10 persone e un massimo di 30 persone
(sia uomini che donne…)
Laboratorio, obiettivi e traguardi :
Il corso si articolerà in 10 incontri da 2 ore ciascuno, per un totale di 20 ore
10 incontri in cui , lo studio del testo, dei tempi storici e delle poetiche si confronteranno con la realtà di una rappresentazione aperta, viva, dialogante e reagente.
Il laboratorio terminerà con spettacoli nei teatri, nelle piazze, sulle strade, nei centri per giovani o per anziani, o in centri turistici.
Gli incontri sono incentrati sulle seguenti attività:
– esercizi che riducono le tensioni psicofisiche;
– esercizi che rendono più flessibile il senso d’identità dell’attore stesso;
– esercizi di improvvisazione.
Il lavoro si sviluppa attraverso diversi stadi:
– training;
– analisi e strategie di lavoro;
– lavoro sul suono e sulle componenti ritmiche;
– lavoro associativo sui singoli attori;
– lavoro di gruppo per composizioni scenografiche, costumistiche e coreografiche.
Le giornate di laboratorio sono dunque incentrate su un’analisi delle varie strategie di lavoro fisico con il testo da rappresentare, … e partendo da questo esercizio fisico individuale e personale, come punto principale del lavoro, si da spazio alla sperimentazione personale di ognuno, con un’azione priva di pregiudizi e schemi, libera nello spazio e nel tempo fisico e metafisico.
Verranno seguiti i metodi, i sistemi e le tecniche teatrali di Stanislavskij, Strasberg; sviluppando contemporaneamente i movimenti rigeneratori della Biomeccanica di Mejerchol’d e della Bioenergetica.
Il tutto al fine di intraprendere un’attività teatrale non solo culturale ma anche volta al conoscersi meglio (come terapia insomma); al fine di sviluppare la consapevolezza della propria creatività e delle proprie risorse personali: aumentando la fiducia in se stessi e negli altri; migliorando il proprio stile di vita; agevolando l’auto-conoscenza; interagendo meglio con gli altri e ……..divertirsi!
Si passa quindi per le seguenti fasi:
– Rilassamento e recupero del contatto con lo spirito ed il corpo tramite il respiro e la voce.
– Improvvisazione ed azione scenica.
– Drammatizzazione, costruzione ed uso della maschera, ascolto e arte del contatto spirituale e fisico.
– Musica ritmo e suoni.
Le colonne sonore dello spettacolo verranno scelte insieme.
I temi, gli spazi sonori e le assonanze e dissonanze timbriche dovranno evocare e a dare profondità alle più segrete suggestioni emotive e psicologiche del testo teatrale.
Realizzeremo così un vero e proprio paesaggio sonoro dove percussioni persiane, canti indiani, e suoni di strumenti di antichissime origini si “mescolano” a campionamenti moderni e alla musica sperimentale contemporanea al fine di arrivare ad una contaminazione di vari timbri e mondi musicali che rimanda a situazioni che toccano tutte le corde delle esperienze umane.
Una vera e propria profondità sonora dunque che amplifica il mondo psicologico ed arcano di ogni personaggio sulla scena: un’ascesi verso la divinità metafisica dell’animo e la conoscenza.
Durante lo spettacolo che realizzeremo insieme, le emozioni scorreranno nella fusione di musica, voce, immagini, luci e costumi. Una vera e propria trasformazione continua in cui i piani della realtà e del sogno si confondono.
Laboratorio sul teatro Spagnolo “La casa di Bernarda Alba” di F.Garcia Lorca
LABORATORIO TEATRALE
con Messinscena FINALE del testo
“La casa di Bernarda Alba” di F.Garcia Lorca
regia diEmanuela Petroni
Si tratta di un dramma semplice e cupo, la cui severità a tratti sembra colorirsi di inaspettato “humor grottesco”.
Una storia di donne:
1 madre tiranna, prepotente, severa, accecata dall’orgoglio e da uno spietato, rabbioso fanatismo religioso;
4 figlie invidiose l’una dell’altra, costrette alla solitudine, al lutto più estremo e al buio di una grande casa vuota e silenziosa;
1 nonna pazza ma libera…
Le varie figlie sembrano appassire come petali consumati di un fiore, perchè sono asservite, anche se non sempre domate!!
Tutte esasperate da un’assurda “claustrazione”, da una “labirintica solitudine” , che a tratti si colora di “follia erotica”, con un disperato bisogno di libertà!
Una denuncia muta all’insoddisfazione, all’ansia continua di spezzare un troppo soffocante involucro di consuetudini, di tradizioni, di paure, di falsi valori!!!
Innocenti perversioni per combattere un mondo fatto di fantasmi del passato, di ipocrisie e di feroci violenze psicologiche!!!
Tutto ciò porta ad un finale inaspettato, in cui il testo originale di Garcia Lorca, preso solo come lontano punto di riferimento, viene completamente stravolto!!
In un insolito contesto s’intrecciano dunque le personalità di varie tipologie di donna: la tiranna, la sottomessa, la ribelle, la saggia, la sensuale, la malinconica, la pazza, la depravata…
Tutte queste donne rappresentano in realtà le varie sfaccettature della femminilità, tutte le sfumature che ogni donna ha dentro di sé e che possono emergere o meno a seconda delle circostanze.
La madre tenta di soffocare nelle sue 4 figlie e anche in sé stessa tutti gli istinti naturali della vita, i sentimenti e i desideri più profondi, fino a trasformare la sua casa in una tetra prigione, dove ogni cosa è spenta, persino la gioia stessa di vivere.
Ma l’istinto alla vita si rivelerà più forte del tentativo di imbrigliarlo e le passioni trattenute tanto a lungo esploderanno con conseguenze drammatiche e imprevedibili…
Quest’opera è un inno alla vita e soprattutto alla libertà di amare, alla libertà di esprimersi, la libertà di essere sé stessi fino in fondo, in tutte le sfaccettature che una personalità può avere.
La regista presenta quest’opera come un omaggio a tutte le donne, perchè in ognuna di esse c’è una profonda verità e umanità, e perché ogni donna è in realtà molto più complessa e misteriosa di come può sembrare in apparenza.
Lo stile di recitazione e di regia sono ispirati ad un’ambientazione, ad uno studio dei costumi, delle musiche e dei personaggi che lascia pensare alle atmosfere gotiche ma che sfocia nella sperimentazione del teatro dell’assurdo.
Per questo progetto sono richieste un minimo di 8 persone un massimo di 20 persone
(sia uomini che donne…)
Laboratorio, obiettivi e traguardi :
Il corso si articolerà in 10 incontri da 2 ore ciascuno, per un totale di 20 ore
10 incontri in cui , lo studio del testo, dei tempi storici e delle poetiche si confronteranno con la realtà di una rappresentazione aperta, viva, dialogante e reagente.
Il laboratorio terminerà con spettacoli nei teatri, nelle piazze, sulle strade, nei centri per giovani o per anziani, o in centri turistici.
Gli incontri sono incentrati sulle seguenti attività:
– esercizi che riducono le tensioni psicofisiche;
– esercizi che rendono più flessibile il senso d’identità dell’attore stesso;
– esercizi di improvvisazione.
Il lavoro si sviluppa attraverso diversi stadi:
– training;
– analisi e strategie di lavoro;
– lavoro sul suono e sulle componenti ritmiche;
– lavoro associativo sui singoli attori;
– lavoro di gruppo per composizioni scenografiche, costumistiche e coreografiche.
Le giornate di laboratorio sono dunque incentrate su un’analisi delle varie strategie di lavoro fisico con il testo da rappresentare, … e partendo da questo esercizio fisico individuale e personale, come punto principale del lavoro, si da spazio alla sperimentazione personale di ognuno, con un’azione priva di pregiudizi e schemi, libera nello spazio e nel tempo fisico e metafisico.
Verranno seguiti i metodi, i sistemi e le tecniche teatrali di Stanislavskij, Strasberg; sviluppando contemporaneamente i movimenti rigeneratori della Biomeccanica di Mejerchol’d e della Bioenergetica.
Il tutto al fine di intraprendere un’attività teatrale non solo culturale ma anche volta al conoscersi meglio (come terapia insomma); al fine di sviluppare la consapevolezza della propria creatività e delle proprie risorse personali: aumentando la fiducia in se stessi e negli altri; migliorando il proprio stile di vita; agevolando l’auto-conoscenza; interagendo meglio con gli altri e ……..divertirsi!
Si passa quindi per le seguenti fasi:
– Rilassamento e recupero del contatto con lo spirito ed il corpo tramite il respiro e la voce.
– Improvvisazione ed azione scenica.
– Drammatizzazione, costruzione ed uso della maschera, ascolto e arte del contatto spirituale e fisico.
– Musica ritmo e suoni.
Le colonne sonore dello spettacolo verranno scelte insieme.
I temi, gli spazi sonori e le assonanze e dissonanze timbriche dovranno evocare e a dare profondità alle più segrete suggestioni emotive e psicologiche del testo teatrale.
Realizzeremo così un vero e proprio paesaggio sonoro dove percussioni persiane, canti indiani, e suoni di strumenti di antichissime origini si “mescolano” a campionamenti moderni e alla musica sperimentale contemporanea al fine di arrivare ad una contaminazione di vari timbri e mondi musicali che rimanda a situazioni che toccano tutte le corde delle esperienze umane.
Una vera e propria profondità sonora dunque che amplifica il mondo psicologico ed arcano di ogni personaggio sulla scena: un’ascesi verso la divinità metafisica dell’animo e la conoscenza.
Durante lo spettacolo che realizzeremo insieme, le emozioni scorreranno nella fusione di musica, voce, immagini, luci e costumi. Una vera e propria trasformazione continua in cui i piani della realtà e del sogno si confondono.
Solo così noi realizzeremo uno spettacolo teatrale mettendo in scena il nostro spirito.